mercoledì 31 ottobre 2012

Le traduzioni, ha detto qualcuno, se vogliono essere belle, debbono anche essere infedeli. Perché? Proprio perché è cattivo traduttore quello che, volendo restare fedelissimo al testo, adopera alla fine un italiano contorto e striminzito, che infastidisce il lettore. Una certa dose di libertà occorre, se si vuol rendere in bell'italiano un bello scritto straniero. Fedeltà allo spirito più che alla lettera.

- Luciano Bianciardi, Il traduttore, 1969

2 commenti:

MrJamesFord ha detto...

Punto di vista molto interessante.
Se dovessero tradurre un mio scritto in inglese - e forse sarebbe utile, perchè credo di essere molto più indicato per il mercato americano - vorrei fosse rispettato più lo spirito che la traduzione alla lettera.

Comunque, ottime le scelte del rosso e dell'Irlanda. :)

Serena Menozzi ha detto...

Grazie! :D

La traduzione è sempre un bel grattacapo. Pur essendo alle prime armi, ti posso confermare che la parte più difficile sta proprio nel trovare uno stile, nella lingua d'arrivo, che sia in grado di conservare il senso, le sfumature e la "voce" dell'autore del testo di partenza. quello che posso consigliarti, se riuscirai a far pubblicare all'estero il tuo lavoro (te lo auguro!) è di mantenere un buon contatto con il tuo traduttore. Sapere cosa ha portato all'utilizzo di determinate parole, aiuta molto nel compiere la giusta scelta traduttiva. :)

 

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