sabato 6 ottobre 2012

Perché La Tolleranza Non Può Bastare

Le culture diverse devono convivere. Se tutti gli schieramenti non condividono la stessa civiltà, allora il multiculturalismo si trasforma in reciproca ignoranza o odio regolati legalmente. Il conflitto sul multiculturalismo è già un conflitto sulla Leitkultur (cultura dominante): non è uno scontro tra culture ma tra differenti visioni di come culture diverse possano e debbano convivere, e sulle regole e i comportamenti che queste culture devono condividere.

Dunque bisognerebbe evitare di restare imprigionati nel gioco su “quanta tolleranza possiamo permetterci”. L’unico modo di uscire da quest’impasse è impegnarsi e lottare per un progetto positivo universale condiviso da tutti. Le battaglie possibili in questo senso sono molte, dall’ecologia all’economia. Alcuni mesi fa nella Cisgiordania occupata è avvenuto un piccolo miracolo: ad alcune donne palestinesi che manifestavano contro il muro si è unito un gruppo di lesbiche israeliane. La reciproca diffidenza iniziale è svanita al primo scontro con i soldati, lasciando il posto alla solidarietà: alla fine una donna palestinese in abiti tradizionali ha abbracciato una lesbica israeliana con i capelli viola. Un simbolo vivente di quale dovrebbe essere la nostra battaglia.

E così, forse, il sarcasmo dell’euroscettico sloveno non ha colto il senso della questione. Invece di perder tempo su costi e benefici dell’Unione europea, dovremmo concentrarci su cosa l’Ue rappresenta davvero. Agisce principalmente come regolatore del capitalismo globale, a volte flirta con la difesa conservatrice della sua tradizione. Entrambe le strade portano alla marginalizzazione del vecchio continente. L’unica via d’uscita è resuscitare la propria tradizione di emancipazione radicale e universale. Bisogna andare oltre la semplice tolleranza degli altri e sposare una reale Leitkultur che possa sostenere un’autentica coesistenza. Non limitarsi a rispettare gli altri, ma offrire loro una battaglia comune, come comuni sono oggi i nostri problemi.

Traduzione di Andrea Sparacino.
Internazionale, numero 888, 11 marzo 2011

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