Voglio dire, “grassa” è davvero la cosa peggiore che possa essere una
persona? Essere “grassi” è peggio che essere “vendicativi”, “gelosi”,
“superficiali”, “vanitosi”, “noiosi” o “crudeli”? No, per me no; ma del
resto, potreste ribattere, che ne so io delle pressioni sociali sulla
magrezza? Non sono gi udicata per il mio aspetto, visto che sono una
scrittrice e mi guadagno da vivere usando il cervello… Sono andata al
British Book Awards e dopo la premiazione mi sono imbattuta in una donna
che non vedevo da quasi tre anni. Sapete qual è la prima cosa che mi ha
detto? “Sei dimagrita parecchio dall’ultima volta che ti ho
vista!”.“Beh”, ho risposto, leggermente sconcertata, “l’ultima volta che
ci siamo viste avevo appena avuto un bambino.” Quello che avrei voluto
dire era: “Dall’ultima volta che ci siamo viste ho prodotto il mio terzo
figlio e il mio sesto romanzo. Queste cose non sono più importanti e
più interessanti della mia taglia?” E invece no… la mia vita sembrava
più sottile! Dimentichiamo i figli e i libri: finalmente c’è qualcosa di
cui essere orgogliosi! Quindi l’argomento grassezza-magrezza-donne mi
ha impegnato la mente mentre tornavo a Edimburgo in aereo il giorno
dopo. Appena decollata ho aperto un giornale e immediatamente ho notato
un articolo sulla pop star Pink. Il suo ultimo singolo, “Stupid Girls”, è
l’inno-antidoto per tutto quello che avevo pensato sulle donne e sulla
magrezza. “Stupid Girls” ironizza sugli stuzzicadenti parlanti che
vengono indicati alle ragazze come esempi da imitare: quelle celebrità
le cui più grandi imprese sono unghie perfettamente smaltate, le cui
uniche aspirazioni sembrano essere farsi fotografare con nove vestiti
diversi in una sola giornata, la cui unica funzione nel mondo sembra
essere il sostegno del commercio di borse dal prezzo esorbitante e di
cagnolini grossi come ratti. Forse tutto questo sembra comico o di poca
importanza, ma non è così. Si tratta di quello che le ragazze vogliono
essere, di quello che suggeriscono loro di essere e di come si sentono
per essere come sono. Ho due figlie che dovranno farsi strada in questo
mondo ossessionato dalla magrezza, e questo mi preoccupa perché non
voglio che siano cloni emaciati, con l’ossessione di se stesse e con la
testa vuota; vorrei che fossero indipendenti, interessanti,
idealistiche, gentili, caparbie, originali, divertenti… c’è un migliaio
di cose da poter essere, prima di “magre”. Lasciate che le mie ragazze
siano delle Hermione, e non delle Pansy Parkinson.
- J.K. Rowling
martedì 2 ottobre 2012
‘Grassa’ di solito è il primo insulto che una ragazza rivolge a un’altra quando vuole ferirla”.
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